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Luca Goldoni al Sogno di Icaro di Maurizio Palma

Posted in Maurizio Palma, Mostra "Il Sogno di Icaro" with tags , , , , on Maggio 14, 2011 by LaDamaSognatrice HD Audiovisual Production

Sabato 14 maggio 2011 alle ore 17.30
Magazzini del Sale di Cervia

Lo scrittore Luca Goldoni interviene alla mostra di Maurizio Palma, firmando le copie del suo ultimo libro “Asino che sei” edito da Mursia.

Luca Goldoni, è nato a Parma. Attualmente scrive per «il Resto del Carlino», 
«il Giorno» e «La Nazione».La sua pagina di costume esce la domenica con il 
titolo «Il caffè di Goldoni». Dalle analisi sul nostro Paese nascono i suoi 
libri di maggior successo, da E’ gradito l’abito scruro (Mondadori, 1972), 
Cioè (Mondadori, 1977), Lei mi insegna (Mondadori, 1983), Benito contro 
Mussolini (Rizzoli, 1993), Italia al guinzaglio (Rizzoli, 2002),Millezampe 
(Rizzoli, 2005), Appena ieri. Come non siamo cambiati (Mondadori, 2006), 
Chiaro e tondo (Mondadori, 2007),Le mani sul fuoco (Zonza Editori 2009).
Ha ricevuto diversi premi tra i quali si segnala il Libro d'oro, per aver 
superato i tre milioni di copie vendute con i suoi titoli.

Tutti i dettagli

Tolmino Marianini ospite di Maurizio Palma

Posted in Mostra "Il Sogno di Icaro" with tags , , , , , , on Maggio 13, 2011 by LaDamaSognatrice HD Audiovisual Production

Venerdi 13 maggio ore 21,00 – Magazzini del Sale di Cervia

Le Atmosfere West di Ennio Morricone, interpretate da Tolmino Marianini, incontrano “Il Sogno di Icaro” di Maurizio Palma: arte e musica si incontrano nell’affascinante scenario dei Magazzini del Sale di Cervia.


“Il Sogno di Icaro” fino al 22 maggio

Posted in Mostra "Il Sogno di Icaro" with tags , , on Maggio 10, 2011 by LaDamaSognatrice HD Audiovisual Production

Il Comune di Cervia ha prolungato la permanenza della mostra “Il Sogno di Icaro” di un intero weekend.
Il successo e il numero di visitatori non smettono di crescere…..

Si inaugura a Cervia la mostra “Il Sogno di Icaro” di Maurizio Palma

Posted in Mostra "Il Sogno di Icaro" with tags , , , , , , , on aprile 9, 2011 by LaDamaSognatrice HD Audiovisual Production

Liberamente tratto da.. la vita di Maurizio Palma

Posted in Maurizio Palma, Uncategorized with tags , , , , on marzo 20, 2011 by LaDamaSognatrice HD Audiovisual Production

1° PUNTATA

Se potessi portarvi negli abissi dei miei pensieri, se potessi farvi entrare nei miei silenzi, come potrei solo farvi capire cos’è il nulla assoluto? Eppure io vengo da quel nulla.

Ho sondato ogni mio pensiero, ho controllato ogni poro della mia pelle, ho esaminato ogni mio muscolo, ogni suo impercettibile movimento, ho studiato ogni mio respiro, ho contato quanti respiri ci sono in un minuto, in un ora, in un giorno. Ho lottato contro la mia mente, lei ambiziosa come mai si sentiva libera, ho dovuto costringerla, chiuderla in un angolo, l’ho implorata di attendere.

Ed io? Io ho atteso.

Ho lasciato che passassero i giorni, li ho fatti scivolare inesorabili sulla pelle, ho legato la mia disperazione ad un filo sottile e l’ho liberata attraverso una grata, ogni volta che mi sentivo scomparire riavvolgevo il filo. E lei era lì, si impossessava di me ancora, rientrava dalla grata, la sentivo appoggiarsi, incollarsi come un vestito bagnato e avvolgermi nel freddo dei miei ricordi. Eppure ho resistito, ho costretto ogni cellula del mio corpo a sopportare quei lunghi inverni, pensavo che col passare del tempo, vedendo lo scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni potessi avvertire una sensazione di sollievo per l’arrivo della libertà.

Non capite.

Non potete capire.

Provate, chiudete ogni contatto con la realtà solo per un giorno, spegnete telefono, televisione, computer, bloccate le porte, serrate le finestre, togliete dal vostro sguardo tutto ciò che vi è familiare, la caldaia che si accende quando fate il bagno, il frigo, il forno, il lavandino che sgocciola. Mettete via libri, riviste, i vostri oggetti, quelli che vi ricordano ogni giorno chi siete, nascondete le foto delle persone care.

State in silenzio. Dopo poco le vostre orecchie udiranno un rumore, un eco, meglio ancora una specie di rimbombo.

Pensate che passerà vero?

Ve lo assicuro non passa. Quel rumore si acutizza col passare dei minuti, fino a che il rumore diventa dolore, prima alla bocca dello stomaco, poi alla testa e nel giro di poco tempo tutto il corpo sente gli spasmi. E te lo chiedi: “cos’è questo strano malessere che non mi dà pace?”.

Ti stai ascoltando, il male del tuo animo non può tacere, ora non è più distratto dalla quotidianità, ora può uscire dalla sua gabbia. Sei tu che non puoi più scappare.

Quale sollievo potevo sentire? Come ho fatto ad illudermi, come ho solo immaginato che l’avvicinarsi della fine potesse alleviare la mia sofferenza?

Sono stato un pazzo, un folle. Ricordo ancora gli ultimi istanti di quella vita, la testa esplodeva perché quei minuti, non diventavano mai secondi, e quei secondi non scorrevano mai.

E proprio in quegli attimi eterni, attimi che pesavano come macigni, che mi comprimevano il cuore, che mi facevano serrare i denti dallo spasimo, proprio in quei momenti, ripensavo alla mia vita.

Rivedevo, risentivo la mia libertà. La mia era libertà elevata all’ennesima potenza.

A soli vent’anni nessuno poteva controllarmi, nessuno poteva dirmi cosa era giusto e cosa no, niente e nessuno poteva fermarmi. Sentivo di avere il mondo in tasca, anche perché tutto quello che desideravo era sparire, cancellarmi dai codici di una società che non mi apparteneva e sento che ancora non mi appartiene.

In quegli anni ero invisibile, cambiavo nome ad ogni mio spostamento, ero chiunque volessi essere.

Vivevo in luoghi meravigliosi, in alberghi che molti possono solo sognarsi, mi chiamavano signore, usavano maniere reverenziali, educate.

In tante occasioni visto dove sono ora ho pensato fosse solo un sogno. Ma che sogno meraviglioso.

Quando non ero nessuno ero veramente qualcuno.

Ricordo il mio momento in cui ti ho incontrata, non so perché proprio adesso io ti stia pensando, lo so, non è sensato, non c’è nessun motivo, non capisco. Perché pensarti ora, ora che anche l’ombra del tuo ricordo se ne è andato, ora che non sento più nel cuore, ora che quello che eri non sei più. Che senso può avere? Ma cosa ha senso in questa vita?

Eppure in questi minuti che mi separano dalla fine della mia condanna ti rivedo, negli occhi dei miei ricordi sei bella come quando ti ho incontrata. Sembra passato un secolo, oppure solo un secondo.

Era caldo il sole mi sbatteva sugli occhi, quasi mi accecava e poi ti ho vista, eri lì, proprio davanti a me. Ed hai capito, come io ho capito. In quel momento eri la mia perfetta metà, quella parte femminile che ogni uomo ha dentro si era materializzata, così per magia.

Era il 1991 ed io ero appena scappato dal carcere.

Io lo sapevo, lo sentivo, come una spina nel fianco, la nostra fuga non sarebbe durata tanto. E allora dovevo fare in modo che fosse memorabile. Era il tempo della mia folle e stupenda libertà.

In un attimo il mio spazio non è più limitato a pochi metri di autonomia. Sento il profumo della salsedine, il rifrangersi delle onde sull’arenile. Guardo lontano oltre quel manto blu, là oltre il mare oltre l’orizzonte c’è la mia meta, è lì che vorrei essere, il mio problema è che non so dove sia quel posto. Mi volto indietro e tu sei seduta sulla spiaggia davanti a me, sul tuo viso c’è il sole appena sorto, respiro a pieni polmoni, camminiamo senza dire una parola. Come può essere così reale quello che vedo? Non mi importa il motivo.

Ho ancora trent’anni, è estate. Ed io sono ancora il bandito.

Le persone che ora sono solo un sogno, una fotografia sbiadita, un rimpianto in più a cui aggrapparsi, riprendono vita.

Nel mio delirio mi parlano, mi trascinano fuori da questa stupida gabbia e rivivono nella mia memoria.

Così anche tu amico fraterno mio, sei ancora vivo e quel dolore forte nel cuore, quell’ impotenza per la tua morte, il senso di colpa assurdo di non averti potuto difendere perché ero chiuso in una cella, quel tormento svanisce.

[A.A.]